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Marsala Vergine Dry Pellegrino 1981

Mar, 25/10/2011 - 16:02 - Flavio Grassi

Il Marsala è l'unico prodotto italiano che per legge può avere l'etichetta scritta in inglese - non in aggiunta, ma proprio in alternativa all'italiano. È una particolarità che rimanda all'origine di quello che per molto tempo è stato il vino siciliano più famoso nel mondo. Perché come altri vini liquorosi - a partire dallo Sherry spagnolo e dal Porto portogese - il marsala è stato «inventato» dagli inglesi. Tanto che le prime cantine avevano nomi come Woodhouse e Ingham. Gli inglesi sono sempre stati grandi consumatori e intenditori di vino ma nei secoli passati, quando il vino si vendeva in barili, avevano il problema della conservazione durante il lungo trasporto per mare nella stiva dei velieri. Era difficile evitare che quello che era un buon vino alla partenza diventasse aceto strada facendo. Tranne in un modo: proteggendolo con l'aggiunta di alcol puro e lasciando che tutti i processi di ossidazione si completassero in maniera controllata in cantina. Così il marsala, come lo Sherry, il Madera e il Porto, è fortificato con alcol e poi invecchiato con il metodo delle «soleras». Le quali non sono altro che file di botti sovrapposte. Ogni anno si trasferisce una parte del vino dalle botti superiori a quelle più in basso, in cascata. Il vino nuovo si aggiunge a quella più in alto e il vino pronto si preleva dalla fila a terra. Così si mescolano in continuazione vini di annate diverse e il tutto si arricchisce di aromi sempre più raffinati e complessi. Come in questo Marsala Doc Vergine Dry Riserva 1981 di Pellegrino, un'azienda storica che oggi è leader nella produzione di Marsala di qualità. È un marsala ambrato, fatto a partire da uve bianche, per la precisione grillo e catarratto e l'indicazione «Vergine» vuol dire che al vino non è stato aggiunto altro che l'alcol puro di origine vinicola per portarlo ai suoi 19 gradi. Il profumo è fantastico: ci sentiamo fichi secchi, cannella, chiodi di garofano, scorza d'arancia candita, nocciola, e altro ancora. Davvero molto ricco. E poi in bocca lo troveremo ancora meglio. Un vino poco dolce che va benissimo a fine pasto con formaggi piccanti o frutta secca, per esempio, ma che è perfetto anche come aperitivo, o addirittura in tavola, per accompagnare antipasti con pathé e simili. Comunque un vino da provare.