Il Pinot Noir è un vitigno leggendario, tanto antico quanto capriccioso. Le prime menzioni risalgono al Trecento, ma la sua storia inizia molto prima, intrecciata con quella dei monaci borgognoni che, secolo dopo secolo, hanno affinato la conoscenza dei terroir della Côte d’Or. È un’uva dalla pelle sottile e dal grappolo compatto, vulnerabile alle muffe e alle gelate primaverili, ma capace — nelle mani giuste — di dare vini di straordinaria eleganza e profondità.
Considerato “difficile” dai viticoltori per la sua sensibilità al clima e la bassa resa, il Pinot Noir ha generato una grande famiglia di cloni e mutazioni, tra cui i suoi celebri “fratelli” Pinot Grigio e Pinot Bianco. Nei vini giovani regala profumi di frutti rossi freschi e una freschezza viva; con il tempo evolve verso note più complesse e terrose, che hanno fatto la gloria dei grandi cru di Borgogna.
Oggi, la sua magia si esprime in tutto il mondo: in California e Oregon, in Cile e Patagonia, in Nuova Zelanda e in alcune aree vocate d’Italia, come Alto Adige e Oltrepò Pavese.
Durante questa degustazione didattica assaggeremo sei vini particolarmente rappresentativi di questi stili, per scoprire come terroir e interpretazione del produttore possano trasformare un’unica varietà in mille sfumature di eleganza.
